La lista dei libri da leggere sulla creatività mi è stata chiesta più volte. Non è semplice farla, ognuno ha le sue aspettative e i suoi gusti. Alcuni ottimi libri sul pensiero creativo, inoltre, sono molto tecnici e danno schemi di interpretazione così generali che lasciano insoddisfatti. A volte mi sono annoiato a leggere certi malloppi, arrivando all’ultima pagina per semplice forza di volontà.
Che sia su carta o su ebook, sono convinto che la lettura sia una di quelle cose che possono cambiarci in meglio. Questa magia, però, accade soltanto quando ci emozioniamo o siamo presi al punto che quello che leggiamo lascia un segno dentro di noi. Con questo spirito ho scelto 10 libri sulla creatività (e non solo, ho cercato di coprire tutte le dimensioni dell’argomento), inserendo qualche “lettura tecnica” e altre che mi hanno ispirato.
La mia lista personale è molto più lunga, ma è giusto che ognuno compili la sua senza farsi influenzare. Dieci libri da leggere sono sufficienti per iniziare, il resto è una ricerca che bisogna fare da soli. Il libro che stai cercando arriverà all’improvviso e ti lascerà lo stupore di qualcosa che ti parla di quello che hai bisogno in un certo momento.
Perchè non resti lettera morta, ricordati sempre che il segreto é applicare ogni giorno quello che leggi.
Creatività e pensiero laterale – Edward De Bono
E’ stato il mio primo libro sulla creatività. L’ho letto stando un giorno intero al tavolo di una biblioteca comunale, decidendo poco dopo di aprire questo blog. Edward De Bono è un esperto di fama mondiale sulla creatività, celebre – tra le tante cose – per il metodo “Sei cappelli per pensare” (descritto in un altro suo libro e di cui parlo qui).
In Creatività e pensiero laterale l’autore spiega come le deduzioni logiche tendano a dirigere una soluzione verso qualcosa di scontato e arido. Occorre invece fare un salto laterale, mischiare le informazioni e le ipotesi, per raggiungere risultati inaspettati. E’ sufficiente osservare qualcosa da angolazioni diverse e inconsuete: cambiare punto di vista apre un ventaglio di opportunità che la razionalità ignora e rifiuta a priori.
Il libro fornisce anche esempi, esercizi e tecniche per approcciare un problema.
Il falò delle novità. La creatività al tempo dei cellulari intelligenti – Stefano Bartezzaghi
Stefano Bartezzaghi, editorialista e docente universitario, è un attento osservatore del linguaggio, con cui ama confrontarsi in modo spesso originale. In questo saggio si cimenta in una sfida titanica: definire cosa sia la creatività, una delle parole più abusate nel linguaggio comune.
Rispetto ad altri libri sull’argomento, qui l’approccio è meno schematico. La natura del pensiero creativo viene abbracciata dichiarando subito quanto sia inafferrabile, sfuggente eppure rintracciabile ovunque. Bartezzaghi guida il lettore tra interviste, analisi, aforismi e acute riflessioni raccontando cosa non é la creatività, termine spesso frainteso con una mitologia appesantita da 50 anni di banalizzazioni di vario tipo. Da segnalare anche l’interessante esperimento di trovare una definizione di creatività attraverso una raccolta di tweet.
L’arte di passare all’azione – Gregg Krech
Uno dei principali ostacoli alla creatività è trovare mille scuse per non dedicarsi al proprio progetto. Rinviamo in continuazione fino a gettare la spugna. Procrastinare è un nemico astuto, subdolo, che ci avvolge sempre più stretto fino ad immobilizzarci. La capacità di passare all’azione, e continuare a farlo un giorno dopo l’altro, è invece quello che permette al talento di esprimersi e di raggiungere un qualunque risultato.
Gregg Krech, studioso americano di psicologia giapponese, condensa l’arte di passare all’azione in tre pilastri: le teorie di Shoma Morita e il suo modello terapeutico, l’approccio introspettivo del Naikan di Ishin Yoshimoto, la filosofia Kaizen del miglioramento continuo. Le teorie raccolte da Krech, che possono essere applicate a qualunque cosa, sono un grande invito a smettere di essere semplici spettatori e a creare qualcosa di nostro.
Intelligenza emotiva – Daniel Goleman
Daniel Goleman, celebre psicologo e giornalista statunitense, spiega come l’intelligenza umana vada ben oltre la semplice razionalità. Il quoziente intellettivo, fondato sulle abilità logico-matematiche, rappresenta soltanto una dimensione dell’intelligenza. La nostra personalità combina anche la capacità di capire i nostri sentimenti, di lottare per i nostri obiettivi gestendo l’ansia, di comprendere le persone che ci circondano e, soprattutto, di costruire con loro relazioni positive e rispettose.
Questo é un libro da leggere perchè l’intelligenza emotiva facilita la creatività. Il gesto creativo, infatti, ha una forte componente collettiva e si inserisce sempre in un contesto sociale. Comprendere se stessi e gli altri è quindi fondamentale per portare soluzioni che abbiamo una vera utilità.
Allo stesso modo, saper comunicare la propria idea è una delle chiavi per diffonderla, farla accettare e renderla un successo. Il genio freddo, insensibile e incurante degli altri è uno stereotipo (o comunque una persona a cui manca un pezzo importante di intelligenza). I grandi creativi possono anche avere un caratteraccio, ma sanno connettersi con le emozioni degli altri.
Istruzioni per rendersi infelici – Paul Watzlawick
Paul Watzlawick è stato uno degli psicologi più innovativi del secolo scorso. Austriaco naturalizzato statunitense, ha studiato a lungo la comunicazione e il comportamento umano.
In questo piccolo saggio, scritto nei primi anni 80 eppure molto attuale, Watzlawick si interroga su come ricerchiamo la felicità. Una vera e propria caccia a un miraggio piuttosto pericoloso. L’unico risultato dei nostri sforzi è infatti complicare le nostre vite e le nostre relazioni.
Difficile non riconoscersi nelle situazioni paradossali che lo psicologo descrive con ironia, trappole comportamentali in cui tutti cadiamo e che insistiamo nel portare alle peggiori conseguenze. Dalle pagine di questo libro emerge con chiarezza che siamo gli unici responsabili della nostra felicità e della nostra infelicità, una riflessione per guardare noi stessi e il mondo che ci circonda da un punto di vista diverso.
Fuoriclasse. Storia naturale del successo – Malcolm Gladwell
Qual’è il segreto del successo? Malcom Gladwell, giornalista e sociologo canadese, indaga il rapporto tra il talento naturale e il contesto in cui si inserisce. Portando statistiche e risultati di numerose ricerche, analizza in profondità il mito del self-made man e di quello che permette alle persone di affermarsi o rimanere confinate nell’ombra.
Senza sottovalutare il contributo del duro lavoro, viene svelato come spesso le circostanze giochino un ruolo determinante nel favorire i fuoriclasse. Le nostre origini, il tipo di educazione che riceviamo, l’ambiente culturale che ci circonda, sono variabili misteriose che possono favorire o contrastare il nostro successo. Piano piano ci spianano la strada, aprendoci a nuove opportunità, oppure ci chiudono in un vicolo cieco.
Essere la persona giusta nel posto giusto sembra quindi battere il talento cristallino. I fuoriclasse, tuttavia, hanno la forza e le competenze per cogliere al volo le opportunità che si presentano. Le storie raccontate in questo libro ci dimostrano inoltre come il talento cresca e si esprima nel tempo, accumulando circostanze e incontri favorevoli.
On Writing: Autobiografia di un mestiere – Stephen King
Stephen King non ha bisogno di presentazioni. I suoi romanzi hanno influenzato la nostra cultura popolare rendendolo tra gli scrittori più conosciuti del pianeta. Questo saggio, pubblicato nel 2000, è di sicuro interesse per chi ama scrivere ed è ricco di consigli interessanti. L’ho scelto, però, perchè King dedica molte pagine autobiografiche ai suoi esordi letterari, lasciandoci un ritratto molto dettagliato su cosa significhi dedicarsi senza sosta a un obiettivo. Emergono la fatica, i sacrifici, l’esercizio costante della propria arte in un percorso di perfezionamento continuo.
Il grande genio dell’horror crede nel darsi da fare ogni giorno, insistendo sul trovare da soli la propria strada e sviluppando una buona corazza contro le difficoltà. Credo che questa lezione si possa applicare ovunque, non solo al pensiero creativo.
Creatività. Il crimine perfetto – Philippe Petit
Come per l’autobiografia di Stephen King, in questo libro abbiamo l’occasione di entrare nella mente di un grande artista. Più delle teorie sulla creatività, spesso è utile conoscere – meglio se da vicino – cosa pensano e come lavorano i creativi.
Philippe Petit è diventato famoso il 7 agosto 1974, dopo aver attraversato illegalmente una fune appesa alle Twin Towers di New York. Questa impresa ha ispirato The Walk, il biopic girato nel 2015 che ha avuto un discreto incasso al botteghino.
In questo libro Petit sostiene che il creatore deve essere un fuorilegge, inteso come portatore di ribellione intellettuale. L’artista è chiamato a mettere sempre in discussione quello che lo circonda portando il suo personale punto di vista. Per farlo occorre metodo, attenzione ai dettagli e un’incrollabile costanza nell’esercitarsi fino a raggiungere la perfezione. Soprattutto: niente distrazioni. Quando si cammina sospesi nel vuoto a 400 metri da terra, un errore può essere fatale.
Il grande funambolo francese ci insegna a non avere paura di cadere mentre lavoriamo per raggiungere il nostro sogno. Illustra il suo metodo, arricchendolo di schizzi e suggerimenti tecnici, ma lo scopo finale non è certo scrivere un trattato di funambolismo. Qualunque cosa facciamo, Petit si augura che sapremo trovare il nostro metodo credendoci fino in fondo.
Il richiamo della foresta – Jack London
La vita è dura per tutti, diceva mio nonno. Vale anche per la creatività che a volte segue un sentiero accidentato prima di raggiungere la meta. Le difficoltà fanno parte del processo creativo e su questo non ci piove. E’ così, punto. Quando tutto è troppo semplice, probabilmente non si sta facendo qualcosa di originale. D’altro canto, non bisogna farsi spaventare dagli inciampi e trattarli come occasioni di crescita di sé e della propria idea.
A questo proposito, Il richiamo della foresta è un romanzo che ti suggerisco di leggere come metafora della resilienza. Buck, il cane protagonista, deve infatti superare molti ostacoli nel corso della storia. L’aspetto interessante è come lo fa. Non si tratta di una resistenza fine a sé stessa in un ambiente ostile. Ogni volta è costretto a cambiare, adattandosi alla situazione e seguendo una specie di addestramento che lo porta a trovare la sua anima autentica.
Il romanzo di Jack London ci invita ad ascoltare il richiamo che sentiamo nel nostro profondo e a realizzarci per quello che siamo.
Siddharta – Hermann Hesse
Sceglierei Siddharta se dovessi partire potendo portare con me soltanto un libro. Il capolavoro di Hermann Hesse, premio Nobel per la letteratura, è una delle più affascinanti metafore sulla ricerca della propria strada.
Il libro prende ispirazione dalla vita di Siddharta Gautama, meglio conosciuto come Buddha, e racconta la storia di un giovane mosso da una profonda inquietudine spirituale. Il percorso per conoscere se stesso, per quanto lungo e difficoltoso, gli richiede una scelta molto semplice: immergersi nel mondo, prendendosi dei rischi e aprendosi ai cambiamenti.
Siddaharta decide così di rifiutare l’apprendimento di teorie, sostituendole con esperienze di vita concrete. Un viaggio interiore che si realizzerà esplorando il mondo che lo circonda. Nel suo lungo percorso incontrerà molti maestri, prendendosi la libertà di scegliere se lo aiutano o meno nella sua ricerca personale. Imparerà che non esiste un’unica verità e che ogni cosa è destinata a mutare.
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