A un’idea serve un’altra idea per farne insieme una nuova. Uso un gioco di parole per dire che la creatività è un fatto collettivo e combinatorio. Nessuno, ma proprio nessuno, fa tutto da solo.
Le idee nascono facendo sesso tra loro, dice Matt Ridley nel suo famoso TED When ideas have sex.
Come si costruisce un mouse
Matt Ridley confronta un’ascia preistorica con un mouse per il computer. Due oggetti con una forma simile. Entrambi, infatti, sono stati modellati per adattarsi alla mano di un uomo mentre svolge lavori quotidiani.
C’è però una grande differenza: l’ascia di pietra è stata costruita da una singola persona usando un solo materiale, il mouse racchiude un insieme di tecnologie e materiali difficili da quantificare. Questa differenza esprime bene il concetto di innovazione come somma di idee e persone. Da un lato abbiamo asce che per 30.000 anni sono rimaste identiche, dall’altro un oggetto tecnologico che si rinnova in continuazione.
Per cacciare o per conciare le pelli l’uomo preistorico aveva la necessità di fabbricarsi un’ascia, impiegando molte ore del suo tempo. Se non fosse stato in grado di farlo, probabilmente moriva di stenti. Tu che conosci milioni di informazioni in più rispetto ai nostri antenati nelle grotte, sai fabbricarti un mouse? Dubito. Eppure sopravvivi benessimo e lo usi ogni giorno per navigare sul web oppure per lavorare al pc, altre due invenzioni che moltiplicano le possibilità di generare idee e condividerle.
Dentro il mouse che stai sfiorando c’è il lavoro e l’incontro di centinaia di persone e la somma di brevetti tecnologici che non ti è richiesto di conoscere o metterti a sviluppare. Puoi dedicarti ad altro, sfruttando il mouse per inventare altro.
Quanto costa 1 ora di luce
Facciamo un altro esempio. Per lavorare abbiamo bisogno di luce, intesa sia come illuminazione sia come energia per far funzionare macchinari e apparecchiature.
Quanto costa 1 ora di luce? Se prendiamo uno stipendio medio, oggi costa circa mezzo secondo di lavoro. Servivano invece 8 secondi negli anni ‘50 del secolo scorso. Rispetto ai tuoi nonni, oggi hai oltre 7 secondi a tua disposizione per dedicarti ad altre attività e per comprare altri beni o servizi. Anche questo è progresso. Detta così può sembrare una sciocchezza, ma le cose cambiano allargando la prospettiva temporale.
1 ora di luce costava 15 minuti di lavoro nel 1880. Appena 80 anni prima, nei primi dell’800, servivano invece 6 ore per potersi comprare una candela. Davanti a un costo del genere, una persona media restava al buio quando calava il sole.
Questo è un punto che gli imprenditori di successo conoscono bene. Il risparmio di tempo e di denaro generato dall’uso di nuova tecnologia, che non sempre è necessario produrre in proprio, è determinante nell’innovare prodotti e servizi.
Quando nasce il progresso
Il progresso è nato nel momento in cui l’uomo primitivo ha iniziato a dividere i compiti all’interno del proprio gruppo. Di fatto era una divisione piuttosto rigida, dove gli uomini andavano a caccia e le donne producevano utensili. E’ una semplificazione, però svela un meccanismo molto interessante: le donne non disperdevano energie nella caccia e potevano concentrarsi nel produrre utensili sempre migliori. Questo conferma quanto sia utile specializzare le proprie competenze in un ambito preciso per ottenere risultati migliori.
I Neanderthal, al contrario, pur essendo una specie intelligente e con notevoli abilità manuali, non avevano questa distinzione sociale. Tutti facevano tutto. Il risultato è che il loro progresso tecnico è rimasto pressoché identico nel tempo.
C’è poi un altro elemento fondamentale che fa scoccare la scintilla del progresso: gli scambi. L’homo sapiens, a differenza dei suoi predecessori, ha iniziato a scambiare materiali e manufatti con altri gruppi di suoi simili. Da quel momento, è stato sempre meno necessario saper fare tutto in proprio. Era sufficiente barattare con chi sapeva fare meglio qualcosa, offrendogli qualcos’altro che non possedeva. Uno scambio che arricchiva entrambe le persone coinvolte, dando un ulteriore spinta alla specializzazione delle competenze.
Con tempi molto dilatati, hanno iniziato così a circolare anche le idee tra le comunità umane. Qualcuno pensava e raccontava qualcosa che unendosi al pensiero di qualcun altro generava nuove idee. Sono migliaia di anni che le idee si incontrano per fare sesso tra loro, dando vita a una gigantesca riproduzione di pensieri e a una catena di novità senza fine.
Quanto costa l’isolamento
Ottenere risorse esterne, mescolandole con le proprie, aumenta in modo esponenziale le opportunità a nostra disposizione. Fin qui non ci piove. Cosa succede se però questo scambio viene interrotto? Matt Ridley porta un esempio illuminante per descrivere il costo dell’isolamento: la Tasmania.
Questa terra è diventata inaccessibile 10.000 anni fa, dopo che un forte innalzamento del mare l’ha resa un’isola ai margini del mondo. Gli aborigeni della Tasmania, tagliati fuori dagli scambi con altre popolazioni, non solo hanno avuto un progresso tecnologico più lento rispetto a chi viveva sulla terraferma. A un certo punto hanno iniziato a regredire.
I circa 4000 abitanti dell’isola, infatti, erano insufficienti per garantire la specializzazione tecnica che permetteva di costruire utensili più complessi. C’erano altre priorità da soddisfare e una parte del loro sapere si è dispersa nel tempo.
Qui puoi vedere il TED di Matt Ridley da cui ho preso spunto per questo post.
Gutenberg e la stampa mobile
Ogni nuova idea nasce dall’incontro di altre idee. Gutenberg, ad esempio, nel 1455 stampa i primi libri prendendo spunto dal torchio usato per schiacciare l’uva, qualcosa che esisteva già da secoli. Ci metterà anni per ideare la macchina da stampa a caratteri mobili e ne spenderà altrettanti per trovare la formula per un inchiostro adeguato.
Di fatto ha combinato elementi già esistenti in un’invenzione che ha rivoluzionato il mondo. Con libri stampati in grandi quantità e a prezzi sempre più accessibili, la cultura e la scienza hanno potuto diffondersi a ritmi crescenti e presso un numero sempre più ampio di persone. Dai libri le persone vengono ispirate e istruite a creare nuove invenzioni, in un processo in continua espansione.
Come nascono le idee
Il miglior sesso non è certo quello che si fa da soli. Non solo. Funziona meglio quando si collabora e quando la soddisfazione è reciproca. La creatività funziona allo stesso modo.
Una specie progredisce, migliorando o peggiorando i propri geni, quando due esemplari si accoppiano. E la diversità paga in termini evolutivi. Vale per gli animali, per gli esseri umani e anche per le idee.
Nel caso di Gutenberg l’incontro è stato tra la carta e un torchio. Spesso questi abbinamenti avvengono in modo casuale, dando vita a soluzioni sorprendenti. Più sono semplici, più sono geniali. Roberth Plath, pilota di aerei, sul finire degli anni 80 ha messo due ruote alle valigie inventando il trolley. Soluzione semplice ed efficace.
Le combinazioni possono avvenire anche tra un problema e un’abilità. Phil Hansen, artista che a un certo punto della sua vita ha manifestato un disturbo neurologico, ha sviluppato uno stile originale per convivere e superare il suo problema.
Combinazioni straordinarie avvengono anche quando si incontrano persone con talenti diversi. La competenza tecnologica di Steve Wozniak con il senso del design e del marketing di Steve Jobs hanno reso grande Apple.
In conclusione
La creatività può essere vista come la capacità di unire o riorganizzare elementi diversi in qualcosa di nuovo, funzionante e utile. Sta ai creativi restare con gli occhi aperti e unire quello che li circonda facendosi guidare dalla loro curiosità.
Si tratta di far incontrare idee, persone e cose e poi combinarli insieme per ottenere qualcosa di più grande. Già Aristotele, nell’antica Grecia, aveva capito che l’intero è qualcosa di più delle parti che lo compongono.
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