Perchè il lavoro ha bisogno di creatività

Qualche giorno fa ho letto sul Ilsole24ore.com l’articoloCreatività, una competenza di cui non potremo più fare a meno” e da qui nasce la riflessione di oggi.

Sul blog ho espresso questo concetto molte volte, in modi diversi, ma il punto è sempre lo stesso: la creatività è una risorsa, non un vezzo che appartiene agli artisti. Credimi che non ce l’ho mica con gli artisti, anzi. Ripeto spesso questa cosa per il semplice fatto che il pensiero creativo a volte è associato in modo superficiale ed esclusivo alle discipline artistiche.

E non è una cosa così rara. Se si parla di lavoro, oppure di scienza o tecnica, in certi ambienti la creatività prende dei contorni un po’ fricchettoni che fanno storcere il naso ai duri e puri dello “stare sul pezzo”. Alcuni fan della produttività (che è un ottimo concetto, ma dipende dall’uso che se ne fa) ti possono giusto concedere che il pensiero creativo è roba da Google, Apple, Pixar e altri nomi d’élite.

Si potrebbe però obiettare che queste aziende hanno iniziato fin da subito a creare il clima adatto a valorizzare il contributo di ogni collaboratore, non dopo aver superato i 100 milioni di fatturato. Pazienza, mio nonno diceva che chi non vuole sentire è il più sordo di tutti.

Cosa ci dice il World Economic Forum

Nel gennaio del 2016 il World Economic Forum ha presentato un report intitolato “The Future of Jobs and Skills“. Attraverso un’indagine che nel 2015 ha coinvolto a livello mondiale alcune centinaia di aziende leader nei loro mercati di riferimento, viene fatto un ritratto di come cambierà il lavoro entro il 2020.

Ti faccio una sintesi molto veloce, il report completo lo trovi qui.

Siamo immersi nella cosiddetta 4°rivoluzione industriale, che nel giro di pochi anni trasformerà radicalmente le nostre vite e il nostro modo di lavorare. Ok, non sarà così per tutti, ma l’impatto delle tecnologie sarà tale che grosse fette della forza lavoro dovranno modificare il loro approccio alle cose. Serviranno, ma già servono ora, nuove competenze e nuove abilità. Per lavoratori e aziende, quindi, si tratta di capire in fretta che la chiave del successo sarà investire nelle competenze.

Quali saranno? Di seguito trovi le 10 skill ritenute fondamentali nel 2015 e quelle che lo saranno nel 2020.

The Future of Jobs: top 10 skills 2015-2020

Se noti, la creatività passa dal 10° al 3° posto. Non solo.  Nella top 10 del 2020 fa il suo ingresso l’intelligenza emotiva (capacità di riconoscere e gestire le emozioni) e si piazza al 6° posto. Sembra paradossale che in un mondo ipertecnologico e robotizzato, stringi stringi, quello che farà davvero la differenza sarà ancora la persona. Forse ancora più di oggi.

Invece, non è per nulla paradossale. Per portare valore sarà necessario ottenere il meglio dalla tecnologia senza restarne travolti. Al crescere della complessità, infatti, serviranno menti capaci di arrivare a una sintesi utile e innovativa della miriade di processi, apparecchiature e dati. Tutte cose che richiedono un’adeguata preparazione e una buona dose di apertura mentale. Diversamente, si corre ancora il rischio di banalizzare la creatività attribuendole chissà quale potere magico.

Applicare la creatività

Come già detto in questo blog, la creatività non è mai fine a sé stessa. Ha sempre bisogno di un’applicazione concreta, che generi un risultato di una qualche utilità, altrimenti resta un concetto astratto impossibile da maneggiare.

Nel caso della 4° rivoluzione industriale, il mondo del lavoro ha già bisogno di figure professionali che riescano a unire pensiero creativo e alta tecnologia in settori diversi ma sempre più collegati tra loro: robotica, scienza dei materiali, biotecnologie, trasporti, intelligenza artificiale, big data, e così via.

Il fatto che i confini disciplinari siano sempre meno netti, e che cresca l’esigenza di competenze trasversali, è un altro fattore che spiega perché la creatività sarà fondamentale nel 2020.

In conclusione

Ho aperto questo post dicendo che la creatività è una risorsa. Organizzazioni come il World Economic Forum, e le aziende interpellate nella stesura del report “The Future of Jobs and Skills“, lo confermano e ci ricordano quanto sia importante nel mondo del lavoro.

Tutto questo porta a un’ulteriore riflessione: la creatività è una risorsa che può essere sviluppata, oppure sprecata (come qualunque altra risorsa, del resto). L’opportunità per le aziende è custodirla, farla crescere e diffonderla.

Photo credit: Free-Photos.

Perchè il lavoro ha bisogno di creatività ultima modifica: 2017-12-03T16:00:32+00:00 da Alessandro Milani

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