Darsi delle priorità rende creativi

Darsi delle priorità è difficile, soprattutto quando sei sommerso di attività da fare in poco tempo. Ed è proprio questo il problema: come mai sei sommerso dagli impegni? Da un lato, potresti essere sovraccaricato di compiti che vanno oltre il tempo a tua disposizione. Dall’altro, potresti disperdere tempo ed energie in attività inutili o da rimandare. Fare tutto è impossibile. Il rischio che si corre è di fare tante cose perlopiù male o di abbandonarle incompiute.

Non tutto ha la stessa importanza. Questo prendilo come un comandamento. Se trovi che tutto sia importante, stai sbagliando. E’ molto probabile che hai scarsa consapevolezza di quello che conta davvero, e allora inizia a organizzarti dandoti delle priorità. Il che significa, per quanto possa essere duro da accettare, che devi rinunciare a qualcosa.

La creatività e il fattore tempo

La creatività richiede tempo. Un’idea brillante può nascere in pochi secondi (non è vero, per sapere come funziona la creatività leggi qui), ma l’esecuzione richiede molto tempo. La stessa intuizione iniziale richiede del lavoro per essere messa a fuoco, modificata nelle parti deboli e poi trasformata in un progetto concreto. E non finisce qui. Il progetto, una volta definito, va messo in atto.

In ognuno di questi passaggi ci potranno essere inciampi di vario tipo, ritardi, cambi di rotta, problemi personali e mille altre complicazioni che messe tutte in fila e risolte rendono davvero grande un’idea. Lo ripeto perché spesso viene sottovalutato: la creatività richiede tempo e dedizione. Per la banalità, invece, bastano poche ore e un’esecuzione sciatta.

Se non hai abbastanza tempo per il tuo progetto, domandati come crearlo. Oppure, mettiti l’anima in pace perché non hai abbastanza risorse per concludere un progetto troppo ambizioso. Puoi sempre dedicarti ad altro con maggiore soddisfazione.

Il tempo è una risorsa scarsa e preziosa, da gestire dandosi delle priorità.

La battaglia delle priorità del Generale Eisenhower

Dwight “Ike” Eisenhower era il generale americano a capo dell’Operazione Overlord, che ebbe inizio con lo sbarco in Normandia nel 1944. E’ anche grazie alle sue abilità strategiche che la Seconda Guerra Mondiale è finita con il risultato che tutti conosciamo. Da qui la sua carriera è poi proseguita assumendo il comando della NATO e, nel 1952, con l’elezione come Presidente degli Stati Uniti.

Ciò che è importante raramente è urgente, ciò che è urgente raramente è importante.
– Dwight D. Eisenhower –

A lui si deve la famosa Matrice di Eisenhower, un metodo per gestire le priorità, resa celebre da Stephen Covey nel suo libro Le 7 regole per avere successo. La matrice distingue tra Importante e Urgente, suddividendosi in quattro quadranti a cui corrisponde un’azione da compiere:

  1. Urgente e Importante: da fare subito
  2. Urgente e Non Importante: da delegare
  3. Non Urgente e Importante: da pianificare
  4. Non urgente e Non importante: da eliminare

La Matrice di Eisenhower, un metodo per gestire le priorità

Incasellare le attività nei quattro quadranti ti obbliga a riflettere sul tempo e sulle risorse a tua disposizione. Il metodo, infatti, aiuta a fare chiarezza sulle reali priorità e sul come/quando affrontarle. Certo, questo non significa che sia semplice decidere. Se l’urgenza spesso non dipende da te (variabile oggettiva), l’importanza invece è un aspetto personale (variabile soggettiva).

Se ad esempio l’auto che si rompe prima di un viaggio è qualcosa che accade, ed è urgente risolvere, scegliere se andare al mare o in montagna è invece qualcosa legato ai desideri. Visitare entrambe le mete, tuttavia, potrebbe costringerti a una vacanza frenetica e insoddisfacente.

Facendo un altro esempio sull’importanza soggettiva, soltanto tu puoi stabilire se è più importante concludere la stesura del tuo romanzo o dipingere un quadro. Di sicuro, soprattutto se hai poco tempo libero, devi scegliere quale delle due attività accantonare. Inoltre, stabilite le tue priorità, sarai poi tu a non guardare la partita in Tv (urgente ma non importante) oppure a rimandare il weekend in una città d’arte (non urgente ma importante).

Allo stesso modo eliminerai tutte le piccole perdite di tempo che disperdono le tue energie, come ad esempio guardare ore di video divertenti su YouTube o leggere un libro che non ti interessa ma che vuoi finire a tutti i costi.

La matrice di Eisenhower ti insegna a dire di no. Può essere un “No, non adesso perché interrompe qualcosa di più importante”. Oppure può essere “No, questo non lo faccio nemmeno domani perché mi porta lontano dal mio obiettivo”.

Cosa eliminare dalle priorità

C’è un aspetto da non sottovalutare sull’importanza delle cose, cioè quello che è importante per te. Molto spesso diamo priorità ad attività che non creano valore per noi ma soltanto per chi ce le commissiona, soprattutto se si tratta di favori o cose che ci sentiamo in obbligo di fare. Non significa che da oggi devi agire con egoismo mettendoti davanti a tutto. Piuttosto, valuta come ti senti quando fai qualcosa e poi decidi se considerarla ancora una tua priorità.

Se un’attività, una persona o una situazione ti crea stress inutile, nel senso che non porta valore alle tue giornate ma ne sottrae, oppure non ricambia il valore che gli doni, allora liberatene. Alleggerirsi di certi pesi trascinati nel tempo aiuta ad avere più energie mentali, più tranquillità e senza dubbio più tempo libero per i tuoi progetti.

Infine, c’è da farsi una domanda: posso davvero cambiare questa situazione? Impegnati per cambiare quello che non va, ma a un certo punto fai/fatti un bilancio oggettivo. Tutto quello che puoi modificare in meglio merita il tuo tempo, il resto va lasciato andare. Non è più prioritario.

Le priorità si vedono nel tempo

Cosa distingue le persone di successo da quelle che girano in tondo senza combinare nulla? Tante cose, sarebbe sciocco banalizzarle con un formula semplice. Tuttavia, tra le cose che accomunano i grandi, c’è la visione di lungo periodo. Si impegnano, cioè, in qualcosa che porta valore nel tempo. Sanno quindi fare delle rinunce per costruire qualcosa di più grande. E per rinunciare bisogna prendersi la responsabilità di scegliere quali obiettivi perseguire. Meglio pochi, come avrai già capito.

Attenzione, perché si rischia di credere che i geni siano dei testoni che battono la testa contro il muro fino a sfondarlo. Non è così. Certi muri aiutano invece a far cambiare direzione. Serve sempre l’umiltà di abbandonare le strade che, nonostante tutta la fatica fatta, non portano da nessuna parte. La responsabilità si vede tanto nel scegliere un obiettivo, tanto nel cambiarlo.

Darsi delle priorità rende creativi ultima modifica: 2020-12-15T16:56:27+00:00 da Alessandro Milani

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