Portare l’innovazione in azienda è più facile a dirsi che a farsi. Non sono poche le difficoltà, su tutte trovare il tempo e le risorse necessarie. Sarebbe sciocco dire altrimenti. Quando si strombazza toppo l’idea di essere innovativi, spesso siamo nel campo delle buone intenzioni messe in pratica con sarsi risultati. Insomma, torniamo sempre al teorema filosofico che tanto piace a questo blog: tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare.
Portare l’innovazione in azienda a piccole dosi
Chiunque, anche il noto uomo della strada che passeggia per i fatti suoi, riconosce l’importanza dell’innovazione. Ben diversa è la situazione quando si chiede “tu cosa fai di innovativo?”. Molti non saprebbero rispondere. Ecco, la stessa domanda potrebbe essere fatta a molte aziende, e le risposte potrebbero essere altrettanto vaghe.
Cambiare qualcosa, soprattutto se al momento sembra funzionare bene, è difficile. Esistono delle scorciatoie? No, ma qualcosa si può fare per facilitare il processo. Piuttosto che grandi operazioni costose, o troppo astratte, ecco 5 modi molto semplici per introdurre l’innovazione in azienda. Li ho ripresi (ma non sto facendo una traduzione) da questo interessante articolo apparso su AdvertisingAge.
1. Organizzare un Pitch Day
Come fa notare John Doyle, l’autore dell’articolo, in azienda ci potrebbe essere un dipendente o un partner che ha una buona idea, ma che non ha l’occasione di dirlo alla dirigenza. Lavorando a stretto contatto con il business aziendale, infatti, si possono cogliere degli aspetti che sfuggono ai top manager. Tuttavia, se mancano dei momenti di dialogo, queste informazioni restano nascoste.
Organizzare un Pitch Day è un buon modo per far emergere le idee latenti, dando a tutti la possibilità di presentarle e di essere ascoltati. Se diventa un’occasione che si ripete nel tempo, e se le migliori idee vengono premiate, aumenteranno le probabilità di individuare soluzioni innovative.
2. Dedicare una giornata ai progetti sperimentali
Sviluppare un progetto e introdurre un’innovazione in azienda richiede tempo. Tra una cantonata e un’idea geniale il confine può essere molto labile, e sono necessari studi ed esperimenti prima di procedere oppure di abbandonare del tutto. Dedicare una giornata (ad esempio una volta al mese) per sviluppare progetti sperimentali, può essere un buon modo per preparasi al Pitch Day. Si evita così di buttare a casaccio un’idea, lavorandoci sopra abbastanza da farne emergere potenzialità e punti deboli.
Nel peggiore dei casi, cioè che di idee brillanti non ne saltino fuori, l’azienda dimostra comunque di credere nell’innovazione e nell contributo dei dipendenti. E, probabilmente, questo è il primo passo per creare una cultura dell’innovazione.
3. Guardare cosa succede attorno
Questo vale per tutti, non solo per le aziende. Essere troppo focalizzati sul proprio progetto, oppure sul proprio business, può ridurre le alternative a disposizione. Allargare lo sguardo, vedere cosa succede in altri settori, regala invece piacevoli sorprese. Potrebbe già esistere la soluzione a un problema, semplicemente non se ne è a conoscenza. E’ quindi una buona regola mantenere un atteggiamento aperto e studiare cosa fanno gli altri, dove altri non significa soltanto i propri concorrenti diretti (frequentando lo stesso ambiente, si finisce per agire allo stesso modo).
Un’idea già applicata in un altro settore, e di fatto non più “nuova”, potrebbe però aprire nuovi scenari in un contesto diverso. Anche questa è innovazione.
4. Sviluppare un sistema efficiente per restare aggiornati
Ok, va bene guardarsi intorno, ma siamo tutti sommersi da un flusso inarrestabile di novità. Cosa vale davvero la pena controllare? Piccole e grandi aziende hanno lo stesso problema. E’ facile perdersi per strada la tecnologia “giusta”, un nuovo approccio al mercato, un nuovo concorrente che sta diventando sempre più forte. Accorgersene tardi può essere pericoloso. E quindi? Davanti a una grande mole di dati si può fare soltanto una cosa: organizzarsi. Per prima cosa, bisogna scegliere le fonti. Per un’azienda si tratta di mettere a punto un modello di raccolta delle informazioni. Ad esempio, possono essere gli ultimi brevetti depositati nel proprio settore, le notizie relative alle start-up che stanno emergendo, reportistica di vario tipo, e così via.
L’importante è progettare un sistema che permetta di massimizzare la qualità delle informazioni, minimizzando lo sforzo per raccoglierle. Inoltre, tutto questo deve essere rielaborato per ricavarne tendenze affidabili e spunti di riflessione per il proprio business.
5. Collaborare con Università e Centri di Ricerca
Anche le aziende più innovative al mondo non possono fare tutto da sole. Per restare competitivi servono nuove idee che funzionino, e ne servono in continuazione. Investire in partnership e collaborazioni con le Università, i Centri di Ricerca, gli incubatori di start-up, le associazioni imprenditoriali, crea una forte connessione tra l’azienda e il mondo che la circonda. Allargare la propria rete di collaboratori permette infatti scambi di informazioni e di competenze.
In conclusione
Portare l’innovazione in azienda è difficile, questo lo sanno tutti. Muoversi in anticipo e guardare al futuro sono le sfide che tutti dobbiamo fronteggiare. Oggi più che mai servono delle strategie efficaci per non perdere per strada delle opportunità. Come essere innovativi deve diventare un tema ricorrente nelle agende delle imprese. Se arrivare per primi non sempre è sinonimo di successo (anzi, a volte si hanno molte più probabilità di fallire), essere troppo in ritardo porta però a delle sicure sconfitte.
Questi 5 modi sono utili, ma servono a poco se non esiste una cultura aziendale che riesca ad accogliere le nuove idee. E prima delle idee, bisogna accogliere le persone che le sanno generare, dando loro un’opportunità concreta di metterle in pratica.