Mark Twain è lo pseudonimo con cui il mondo conosce Samuel Langhorne Clemens, nato nel Missouri nel 1835 e a pieno diritto tra i padri della letteratura americana. Scrittore, oratore, umorista, inventore, pilota di battelli, viaggiatore, questo personaggio lo considero tra i pesi massimi della creatività.
Il suo punto di vista originale e ironico è sempre attuale, a partire dalle decine di brillanti frasi e aforismi che ci ha lasciato in eredità. A oltre cent’anni dalla sua morte, inoltre, sono ancora tanti i lettori che amano i personaggi delle sue storie.
Ricordo i giorni d’estate della mia infanzia in cui Le avventure di Tom Sawyer mi sembrava il libro più bello del mondo. Rileggendolo qualche giorno fa, in un momento “nostalgia canaglia”, ho ritrovato molto di più di un romanzo per ragazzi. Così, ho deciso di scrivere questo ritratto biografico di Mark Twain facendo sloggiare il post che era previsto per oggi.
E’ stato un uomo complesso e innovativo, spesso controcorrente e il cui pensiero è stato più volte censurato. Le sue opere hanno resistito al passare del tempo, influenzando molti artisti venuti dopo di lui: dagli scrittori come Faulkner e Hemingway, fino agli umoristi di tutto il mondo.
Vediamo chi era Mark Twain e cosa lo rende speciale.
L’ironia, il pessimismo e i momenti terribili
Le frasi di Mark Twain sono un condensato di ironia e intelligenza. In poche righe fulminanti tocca argomenti complessi e indaga l’animo umano. Nella sua carriera di scrittore, l’umorismo è sempre stato il filtro con cui ha guardato alla realtà.
Non è bello che tutti si debba pensare allo stesso modo, è la differenza di opinioni quella che rende possibili le corse dei cavalli.
La vita di Samuel Clemens non è stata però quella che ti aspetteresti da una persona che ironizza su tutto (anzi). I lutti familiari lo accompagnano fin da bambino, in un susseguirsi di tragedie che ne influenzano il radicale pessimismo e la sfiducia nelle persone.
Io non ho pregiudizi di razza, di casta o di religione. Tutto quel che m’importa sapere di un uomo è che sia un essere umano: questo mi basta… non potrebbe essere niente di peggio.
Il padre, giudice e avvocato, muore di polmonite quando Samuel ha 11 anni. Molto prima di diventare Mark Twain, a 18 anni gira mezza America in cerca di lavoro e a New Orleans scopre che vuole diventare un pilota di battelli a vapore. Si mette a studiare per ottenere la licenza e convince il fratello Henry a raggiungerlo sul Mississippi.
Il grande fiume ispirerà molti suoi racconti umoristici. Da qui nasce anche il suo pseudonimo Mark Twain, espressione tipica dei battellieri. Un’esplosione accidentale a bordo uccide però il fratello nel 1858, segnando Samuel che si riterrà responsabile per tutta la vita.
Nonostante queste disgrazie, e quelle future che non risparmieranno i suoi figli, non si spegne l’interesse per l’avventura. A suo modo, è un grande esempio di resilienza.
Tra vent’anni sarai più dispiaciuto per le cose che non hai fatto che per quelle che hai fatto. Quindi sciogli gli ormeggi, naviga lontano dal porto sicuro. Cattura i venti dell’opportunità nelle tue vele. Esplora. Sogna. Scopri.
Esplora, sogna, scopri: il miglior consiglio che si può dare e che si può ricevere.
Vagabondaggi, l’oro della California e il successo letterario
Durante la Guerra Civile Americana continua a guidare battelli nel Mississippi, finché il traffico fluviale viene limitato dagli scontri tra nordisti e sudisti. La sua convinta posizione antischiavista non gli impedisce di arruolarsi nelle fila confederate (a favore della schiavitù) e disertare poco dopo per viaggiare nel paese.
Negli anni precedenti aveva già avuto alcune esperienze come giornalista e così decide di ricominciare (è in questo periodo che sceglie il suo pseudonimo, anche se ne userà altri meno noti). Nel 1865, tuttavia, parte alla volta della California per diventare cercatore d’oro e minatore. Ma è proprio in California, a San Francisco, che la sua vera vocazione inizia a brillare. Un talento incredibile per la narrazione umoristica dei personaggi che ha conosciuto nei suoi viaggi gli regalano un rapido successo.
Come giornalista e scrittore negli anni successivi viaggia in Africa, Francia, Italia e Palestina. Raccoglie appunti, inventa battute folgoranti, partecipa a conferenze e scrive le opere che lo consacrano come uno dei maestri della letteratura americana: Le avventure di Huckleberry Finn, Le avventure di Tom Sawyer, Il principe e il povero, Un americano alla corte di re Artù e l’autobiografico Vita sul Mississippi.
La fama non gli risparmia numerose censure, e il suo punto di vista sempre più polemico e pessimista lo confinano agli angoli della scena letteraria. Nella sua notevole produzione di reportage e articoli si scaglia contro l’ipocrisia, le convenzioni e tutta una serie di difetti umani. Non esattamente temi mainstream nell’America di fine 800.
Chiunque abbia vissuto abbastanza da capire cosa sia la vita, sa quale profondo debito di gratitudine dobbiamo ad Adamo, il primo grande benefattore della nostra razza. Egli portò nel mondo la morte.
Se oggi peschiamo ancora a mani basse dalle sue frasi e dai suoi aforismi, è proprio per il suo essere un pensatore libero e fuori dal tempo.
Mark Twain amico di Nikola Tesla e inventore
Il nostro Samuel non è solo un uomo di lettere. La sua infinita curiosità lo porta infatti a indossare anche le vesti dell’inventore e ad appassionarsi di scienza. Gli va anche riconosciuto il merito di aver intravisto il genio totale di Nikola Tesla e di esserne diventato un buon amico. Frequenta spesso il laboratorio al 35 di South Fifth Avenue di New York, restando ammirato dalle invenzioni e dalle idee futuristiche del fisico serbo.
Twain nel laboratorio di Tesla, 1894 (fonte: Wikimedia Commons.)
Del resto lo stesso Twain coltiva la passione per l’innovazione. A un tentativo fallimentare di creare pantaloni che si adattino alle forme delle persone grazie a un sistema di tiranti, segue il primo successo come inventore. Nel 1872, infatti, deposita il brevetto per un album dove conservare ritagli di giornale e altro materiale cartaceo. Questo scrapbook, con pagine dotate di strisce gommate adesive, presto gli frutta una discreta fortuna economica.
Un uomo con un’idea è un matto, finché quell’idea non ha successo.
Tenta poi di fare il “botto” investendo praticamente tutti i suoi soldi in un compositore tipografico automatico (da giovane, tra i mille lavori, è stato anche tipografo). Il progetto però si rivela una cantonata tremenda. In banca rotta, si imbarca in un tour mondiale di conferenze per saldare tutti i suoi creditori, nonostante l’aiuto economico di Henry H. Rogers, facoltoso industriale suo amico.
Ancora disgrazie
Nel frattempo la sua casa editrice è fallita, complicando le sue difficoltà economiche e allungando la lista dei debiti da pagare.
Un banchiere è uno che vi presta l’ombrello quando c’è il sole e lo rivuole indietro appena incomincia a piovere.
Dopo una vita travagliata, le disgrazie tornano ancora a bussare alla sua porta. Una nuova serie di lutti lo getta in una depressione nera: la morte di una delle figlie (dolore già provato con altri due figli) e quella dell’amico Rogers arrivano pochi anni dopo quella della moglie Olivia Langdon(1904).
Eppure, anche nei momenti peggiori, non smette mai di scrivere. Nel 1910 muore all’età di 74 anni nella sua casa di Redding (Connecticut).
Mark Twain innovatore: cambiare quando si è nella maggioranza
Il contributo innovativo che ha dato al giornalismo con le sue inchieste, e alla letteratura con i suoi romanzi e racconti umoristici, sono una parte della straordinarietà di un uomo che frequenta poco le scuole e i circoli letterari. Per usare un termine oggi molto di moda, preferisce l’autoformazione. Passa molte ore nelle biblioteche pubbliche e in mezzo alla gente.
Non ho mai permesso che l’istruzione interferisse con la mia educazione.
Dal suo passato di battelliere e giramondo conserva l’intercalare fatto di termini e storiacce da taverna, che però non tolgono niente alla profondità intellettuale con cui osserva il mondo. E’ fatto a modo suo, ostinato, tagliente e spinto da un’inesauribile curiosità. Ed è questo, probabilmente, il segreto del suo successo e della sua unicità.
Quando ti rendi conto che sei dalla parte della maggioranza, sappi che è ora di cambiare.
Quello che scrive è un taglio netto con la tradizione letteraria in cui è immerso. Non si cura molto degli altri autori, così come non mostra mai atteggiamenti da erudito. Anzi, preferisce la cronaca alla Grande Letteratura. Quello che ad alcuni contemporanei sembra un rozzo sempliciotto, in realtà è un pensatore indipendente e consapevole del proprio percorso artistico.
Mark Twain non è il tipo che si preoccupa solo di vendere i suoi libri. Lo abbiamo visto come inventore, ma è stato anche filantropo a favore delle classi più povere. E’contrario alla vivisezione e sostiene cause spinose che lo rendono un uomo controcorrente per l’epoca, tra cui i diritti civili delle minoranze e delle donne. Subisce censure per posizioni molto distanti dal sentire comune su temi caldi come la politica e la religione. E, soprattutto, demolisce con il suo sarcasmo la vanità umana.
La regola è perfetta: in tutte le questioni di opinione i nostri avversari sono pazzi.
Cosa resta di Mark Twain
Innanzitutto ti consiglio di fare un giro sul sito del Mark Twain Project, ricchissimo di immagini e altre risorse online.
Esiste poi un suo filmato, datato 1909, girato direttamente da Thomas Edison.
Twain nel suo classico vestito bianco (negli ultimi anni di vita indossava solo abiti bianchi).
ALTRE FRASI DI MARK TWAIN
Tra le cose che ci restano, di sicuro gli aforismi sono una grande fonte di ispirazione. Ecco quindi, oltre a quelle che trovi nel post, una selezione delle frasi di Mark Twain che preferisco.
Smettere di fumare è la cosa più facile al mondo. Lo so perché l’ho fatto migliaia di volte.
Prima raccogli i fatti, così in seguito potrai distorcerli come ti pare.
Cerchiamo di vivere in modo tale che quando moriremo perfino il becchino sia triste.
Una bugia fa in tempo a viaggiare per mezzo mondo mentre la verità si sta ancora mettendo le scarpe.
Il coraggio è resistenza alla paura e dominio della paura, ma non assenza di paura.
Fai ogni giorno qualcosa che non ti piace: questa è la regola d’oro per abituarti a fare il tuo dovere senza fatica.
Da a ogni giornata la possibilità di essere la più bella della tua vita.
Il segreto del successo nella vita è fare della tua vocazione il tuo divertimento.
Stai lontano da chi tenta di frenare le tue ambizioni, le persone da poco lo fanno sempre, ma solo chi è veramente grande ti fa sentire che anche tu puoi diventare come lui.
Dalle sue lettere e dai suoi scritti si potrebbero ricavare centinaia di citazioni brillanti. Qual’è la tua preferita? Ti aspetto nei commenti.
Photo credit immagine di copertina: Catherine Stovall.
Da a ogni giornata la possibilità di essere la più bella della tua vita
Grazie mille Liviana, una delle frasi di Twain che preferisco