I grandi pensatori creativi ci insegnano che la creatività ha bisogno di un metodo creativo, fatto di abitudini e rituali. Non si tratta di superstizione. Nemmeno di piccole manie ripetitive per vincere l’insicurezza provata facendo qualcosa di nuovo. Ok, a volte siamo nel campo delle fissazioni, perché anche i più grandi talenti hanno le stesse ansie che abbiamo noi comuni mortali (creare richiede sempre una piccola rivoluzione interiore).
Il punto su cui riflettere, però, è questo: la creatività fiorisce se applicata con metodo e costanza. Accostare pensiero creativo e abitudini può sembrare incoerente. Eppure, è il segreto (non tanto segreto) del successo di artisti, scienziati, imprenditori e di chiunque voglia concretizzare un’idea.
L’ispirazione non basta
L’ispirazione esiste. Chi si occupa di creatività conosce bene quei momenti in cui tutto sembra perfetto e allineato. Ci si mette al lavoro con la voglia di spaccare il mondo e, quasi senza sforzo, le cose accadono. Sono momenti di grande euforia. Succede, è vero, ma riguarda soltanto una piccola parte del processo che porta un’idea a trasformarsi in qualcosa di concreto.
Nell’antichità ci si rivolgeva alle Muse, figlie di Zeus e protettrici delle arti, nella speranza che accompagnassero l’artista nel suo lavoro. Alcuni poeti, ad esempio, le invocavano prima di mettersi a comporre i loro versi. Questa immagine suggestiva e romantica, però, si adatta bene soltanto alla mitologia. La realtà è molto differente.
Ci si aspetterebbe che il pensiero creativo fluisca solo in determinati momenti, così come che il creativo sia sempre guidato dall’ispirazione. Quasi fosse una forza misteriosa e imprevedibile, a volte anche dispettosa nel nascondersi per lunghi periodi. Le opere più innovative, tuttavia, sono nate a prescindere dalla motivazione o dall’ispirazione del momento. Sono il risultato di costanza e di un approccio solido alla creazione, fatta di metodo creativo e routine ripetute giorno dopo giorno.
Quando sono in modalità “scrittura di un romanzo”, mi alzo alle 4 del mattino e lavoro per cinque o sei ore. Di pomeriggio corro per 10 Km oppure nuoto per 1500 metri (o faccio entrambe le cose), poi leggo un po’ e ascolto della musica. Vado a letto alle 9 di sera. Mantengo questa routine ogni giorno senza alcuna variazione.
– Haruki Murakami –
La tranquillità di un metodo creativo
Darsi un metodo creativo per raggiungere un obiettivo è un trucco molto efficace per aumentare le proprie possibilità di successo. Non è richiesta chissà quale pianificazione. È sufficiente sapere quando e come mettersi al lavoro. Deciderlo di volta in volta, nella maggior parte dei casi, aumenta solo l’insicurezza e diluisce le proprie capacità. Si perde un mucchio di tempo a rimuginare (magari ne hai già poco, tra mille impegni che si accavallano).
A questo proposito, uno studio del 2009 condotto da un team di ricercatori universitari greci ha valutato le capacità creative di 186 studenti. I risultati hanno evidenziato come coloro che fissavano delle priorità, e gestivano in modo consapevole il tempo a disposizione, riuscivano a esprimere meglio la loro creatività.
Starsene con le mani in mano, rodendosi l’anima indecisi sul da farsi, consuma molte delle energie che puoi usare per fare quello che ti piace. Seguire un metodo creativo aiuta invece a ridurre l’ansia, mantenendo la concentrazione verso l’obiettivo. Lo ripeto ancora una volta: l’ispirazione esiste, ma non dargli troppa importanza. Non affidarle la riuscita o meno del tuo progetto. Sono tutti gli altri momenti “morti” che ti faranno completare il tuo romanzo, migliorare la tua forma fisica, sviluppare un nuovo prodotto o aprire la tua azienda (giusto per fare qualche esempio, ma vale per tutto quello in cui ti impegni).
Gestire il tempo: come creare abitudini e rituali creativi
Come vivono le persone creative? La community Format ha chiesto di descrivere la propria giornata a oltre 2000 tra fotografi, designer, illustratori, filmaker, scrittori e artisti di ogni tipo. I risultati sono stati raccolti in questa bella infografica che ti suggerisco di guardare. Ti segno due dati interessanti: il 67% degli intervistati si sveglia tra le 6 e le 9 del mattino, mentre il 60% dorme almeno 7 ore ogni notte. Come vedi, siamo ben lontani dal mito del genio e sregolatezza.
Poi, puoi prendere spunto dalle abitudini quotidiane dei grandi creativi. Alcune sono davvero stravaganti. Da Beethoven ad Agatha Christie, scoprirai che ognuno di loro seguiva un rituale durante il lavoro.
Quello che conta é trovare la tua routine, non copiare quella degli altri. Ognuno di noi rende meglio in certe condizioni, che sono molto personali. Si tratta di scoprirle e gestire il proprio tempo. Gli anglosassoni lo chiamano time-management. Il termine può suonare altisonante, ma bastano pochi accorgimenti.
La gestione del proprio tempo significa scegliere a cosa dedicarsi, tralasciando qualcos’altro. Non sempre é facile, o possibile, districarsi dagli impegni. Occorre quindi farsi due domande e rispondere con sincerità. Sei disposto a fare delle rinunce? Sei disposto a farlo anche se chi ti circonda crede sia una perdita di tempo? Sono certo che le risposte le conosci già.
Scegli quindi un momento della giornata, e i giorni della settimana, in cui dedicarti al tuo progetto. E cerca di rispettare la tabella di marcia, dandoti degli obiettivi fattibili e precisi (Stephen King, ad esempio, scrive almeno 2.000 parole ogni giorno). Se ne hai la possibilità, inoltre, trovati un posto tranquillo dove lavorare, tenendoti lontano dalle distrazioni. Infine, aggiungi qualche piccola piacevole abitudine e trasformala in un rituale da ripetere ogni volta: bere una tazza di caffè prima di cominciare, fare una breve passeggiata, scarabocchiare su un foglio bianco per alcuni minuti e così via. Puoi anche arricchire le tue sedute con le tecniche creative che trovi qui.
La routine, in un uomo intelligente, è segno di ambizione.
– Wystan Hugh Auden –
3 passaggi per creare un metodo creativo
La creatività funziona quando creare diventa un’abitudine. Serve, dunque, un piano di azione preciso. Mettersi al lavoro, concentrati e con disciplina, ti porterà molto più lontano di una passeggera fiammata di ispirazione. Avvertenza: non significa ingabbiare il proprio estro in una tetra ripetizione di gesti privi di entusiasmo. Avvertenza nº2: non significa lavorare a tappe forzate. La creatività, infatti, ha bisogno di passione e di tempo per dare i frutti migliori.
Per costruirsi un metodo creativo, e quindi trasformarlo in un’abitudine, è sufficiente seguire tre passaggi molto semplici.
- 1. definire un obiettivo: meglio ancora, dividere l’obiettivo in micro-obiettivi da raggiungere progressivamente.
- 2. definire un piano di azione: stabilire cosa fare, quando e dove farlo, avendo ben chiaro le attività che sono necessarie (ad esempio, chiudersi in camera e scrivere 2.000 parole 3 volte la settimana).
- 3. darsi da fare: impegnarsi in un duro lavoro, tenendo a bada frustrazione e fatica, é forse l’ostacolo più difficile da superare.
Rispettare il metodo creativo che ti sei dato ti aiuterà a mantenere la motivazione, ingrediente fondamentale per concludere qualunque progetto. La sensazione che stai facendo progressi verso il tuo obiettivo, infatti, é un carburante eccezionale per rimettersi al lavoro il giorno dopo.
Preparati a un percorso lungo e affidati sempre al tuo metodo creativo. Modificalo, se ti accorgi che non funziona. Adattalo alle tue esigenze e alle tue reali disponibilità. Stravolgilo e ricomincia da capo, se serve. Soprattutto, però, datti da fare. Ti accorgerai che l’ispirazione verrà a visitarti molto più spesso, senza dover invocare le Muse domandandoti perché non si fanno più sentire.