Il potere delle abitudini e come usarlo

Si dice che le piccole abitudini portino a grandi cambiamenti. In parte è così, in parte può restare uno slogan se non si comprende quale sia il potere dei piccoli gesti ripetuti nel tempo. Grandi cambiamenti richiedono infatti un grande obiettivo. Senza di questo è poco utile collezionare un insieme disorganizzato di piccoli passi.

A questo aggiungo poi un’altra considerazione: i miracoli non esistono. Non ti sveglierai una mattina con un progetto magicamente concluso sul tuo tavolo, con un romanzo finito o con una startup pronta a fatturare.

Può sembrare che mi sforzi di vedere il bicchiere mezzo vuoto, tuttavia credo che bisogna comprendere l’esistenza di un vuoto per poterlo riempire. Qual’è il vuoto in questo caso? Di solito il non applicarsi con costanza verso qualcosa di grande. Il motivo può essere che è troppo grande, oppure che non sappiamo come raggiungerlo.

Faccio un esempio. Se vogliamo partecipare alle prossime Olimpiadi, forse stiamo alzando un po’ troppo le nostre aspettative, soprattutto se non siamo atleti già preparati. Dunque, stiamo scegliendo un obiettivo troppo grande.

Se invece vogliamo migliorare la nostra forma fisica, ci mettiamo nel campo del fattibile. Detto questo, il miglioramento fisico è un obiettivo troppo generico. Potremmo voler perdere peso, aumentare la massa muscolare, oppure migliorare la resistenza e il fiato. Sono tutti obiettivi diversi, però specifici, che possono essere raggiunti con delle abitudini ben direzionate.

Prima di scoprire cosa sono le abitudini, qui puoi trovarne 7 che aiutano a sviluppare la creatività.

Abitudini: cosa sono e come si formano

Le abitudini sono così preziose perché mettono il cervello in modalità risparmio energetico. Spesso sono attuate in modo inconsapevole, senza la sforzo di pensare. Non è raro, infatti, avere delle abitudini senza nemmeno saperlo. Fanno parte della routine. Tuttavia, come si sono create, si possono cambiare o addirittura eliminare.

Le abitudini si formano e si consolidano nel tempo, quindi il beneficio dell’agire con il “pilota automatico” non è immediato. Una volta ottenuto, però, è difficile da eliminare perché si tratta di comportamenti installati nella parte più profonda della mente. Significa che è richiesto impegno e forza di volontà, sia per eliminare vecchie abitudini sia per crearne di nuove. I vantaggi meritano però tutto lo sforzo iniziale di ripetere un’attività nuova in modo intenzionale e per un certo periodo di tempo. Le buone abitudini agiscono in modo silenzioso, prendendoci per mano e portandoci piano piano a ottenere grandi risultati.

Quanto tempo ci vuole per creare un’abitudine? C’è chi dice 21 giorni, chi 30, chi un numero qualunque. La verità è che nessuno lo sa con certezza perché dipende da molti fattori, oggettivi e soggettivi. Una ricerca del 2009, condotta dalla Dott.ssa Phillippa Lally, ha evidenziato come serva un periodo che va dai 18 ai 254 giorni.

Scegliere piccole abitudini

La forza della piccole abitudini è che richiedono uno sforzo limitato per praticarle con continuità. Un impegno troppo grande potrebbe portare all’abbandono, quando invece è la ripetizione nel tempo la chiave del successo.

Non tutte le piccole abitudini però hanno lo stesso potere, perché siamo noi a darglielo applicandole nella nostra specifica situazione. Quello che serve a noi, potrebbe non servire a qualcuno altro. Come dicevo, parte tutto dall’obiettivo che vogliamo raggiungere. E dalle risorse che abbiamo a disposizione. L’ideale è prefiggersi un percorso per raggiungere la nostra meta e ragionare su quello che ci serve.

Mettiamo che ti serva sviluppare tre abilità. Scegline una soltanto e domandati come svilupparla con uno sforzo minimo ripetuto nel tempo. Confina questo micro-obiettivo in un gesto che sei in grado di ripetere ogni giorno senza sentirne il peso, per quanto già sai che serve impegno per raggiungere un risultato. Attenzione: se scegli qualcosa di troppo piccolo, non farai molta strada. Un minimo di sfida con sé stessi alimenta la motivazione a fare sempre meglio.

Quali sono le abitudini delle persone creative? Ne ho parlato qui.

Creare un rituale

Se hai deciso di crearti un’abitudine è perché non la stai praticando. Sai che ti servirebbe, eppure non lo fai. Un trucco è creare un rituale giornaliero, che renda persistente la tua pratica fino a farla diventare un’abitudine. Un gesto slegato da un contesto è molto più difficile da ripetere nel tempo. Dunque, fissati un orario e una situazione in cui vuoi esercitare questa abitudine. Può essere al risveglio, oppure prima di andare a dormire, in pausa pranzo o mentre stai guidando. Quello che conta è che tu sia nella condizione di rispettare questo piccolo patto.

La motivazione è ciò che fa partire. L’abitudine è quella che ti tiene in moto.
– Jim Ryun –

Abbinare una novità a una pratica abituale è una soluzione per rendere ancora più efficace un rituale. L’abitudine esistente, infatti, ti traina nel compiere quello che non hai mai fatto prima.

Faccio due esempi per mostrare il meccanismo di agganciare due abitudini, una vecchia con una nuova. Se hai deciso di camminare almeno 20 minuti ogni giorno, un trucco potrebbe essere sfruttare l’”abitudine” di andare al lavoro. E’ sufficiente scendere qualche fermata prima o posteggiare più lontano. Se hai deciso di tenere un diario, invece, puoi fissarti l’impegno di scrivere 10 minuti ogni sera prima di accendere la TV.

Eliminare le cattive abitudini

Il tempo, soprattutto se affollato di impegni, è una risorsa scarsa. A volte occorre fare dello spazio. Un modo è proprio quello di ragionare sulle abitudini che non portano valore e poi eliminarle.

Come insegna la Matrice di Eisenhower, bisogna darsi delle priorità. Così come le abitudini possono aiutare a raggiungere degli obiettivi, possono anche essere un limite. In particolare, tutte quelle attività che non sono urgenti e non sono importanti (come molte abitudini).

Le piccole abitudini hanno un effetto molto più potente quando ricevono il tempo adeguato per praticarle. Aggiungerle a giornate fitte di attività, rischiano solo di essere l’ennesima incombenza che finiamo con il detestare.

Prima di crearti nuove abitudini, fai un elenco di quelle che hai già e calcola quanto tempo gli dedichi. Scegli quelle inutili e gettale via. Fatti spazio, creati del tempo e poi usalo a vantaggio dell’obiettivo che vuoi raggiungere.

In conclusione

C’è un’ultima cosa da sapere, ed è forse la più importante: serve pazienza. Il potere delle abitudini si attiva e si moltiplica quando si apprezzano i piccoli miglioramenti. Possono sembrare spostamenti microscopici eppure sono passi avanti, da riconoscere e celebrare come un successo. Questo aiuta la motivazione e l’autostima.

Aspettative sproporzionate, come la fretta di realizzarle, indeboliscono questo potere. Si rischia di abbandonare un’attività che con un po’ di pazienza potrebbe portare molto lontano.

Il potere delle abitudini e come usarlo ultima modifica: 2021-05-01T14:33:04+00:00 da Alessandro Milani

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