Cosa fare in questi primi giorni del 2020? Non tenere lo sguardo puntato al futuro. Meglio rivolgerlo all’indietro, all’anno che è passato. Dico sul serio, approfittane. Soprattutto se ora hai la possibilità di prenderti del tempo per te.
Prima di abbracciare il nuovo, cerca di capire cosa ti ha insegnato l’ultimo periodo che hai vissuto. Che non significa restare ancorati al passato. Piuttosto, concentrare lo sguardo su quelle cose che non hai notato durante la corsa che hai fatto per arrivare fino a qui.
Siamo tutti vittima dell’eterna corsa in avanti, delle grandi abbuffate di novità, del cambiamento a tutti i costi in nome di chissà cosa ci aspetta. Se non sai da dove vieni e che passi hai fatto, ti aspetta un nuovo giro di giostra e un pugno di mosche in premio alla fine. Meglio fermarsi a riflettere un po’ (senza esagerare), fissare dei punti e poi ripartire.
Con questo spirito, da tempo dedico i primi giorni di gennaio a ripercorrere quello che ho scritto nell’anno precedente. Vale per i miei appunti personali (ecco, nel 2020 tieni un diario e scoprirai quanto è utile) come per i post di questo blog.
Ho scelto così 3 articoli del 2019 per attingere gli ingredienti da usare in una piccola ricetta per un nuovo anno più creativo.
1. La ricerca della felicità
La mia personale lezione del 2019 posso sintetizzarla così: più insegui la felicità, più diventi infelice. Finisci con il dare la caccia a un’idea che non esiste, sovradimensionata e dai contorni generici. Una chimera appunto, il cui inseguimento ti lascia esausto e sconfitto.
In tutto questo cosa c’entra la creatività? C’entra, eccome. Coltivare un hobby creativo, così come dedicarsi con costanza a un progetto che stimola il nostro pensiero, aiuta a mantenere uno stato mentale positivo. Allo stesso modo, le persone che si definiscono felici sono più aperte al cambiamento e più inclini a trovare soluzioni creative ai propri problemi.
Quindi, la creatività rende felici? No, sarebbe sbagliato dirlo. Allora, è la felicità a rendere creativi? Nemmeno. Entrambe le cose si influenzano a vicenda. L’aspetto davvero importante è che la creatività e la felicità si trovano nelle piccole cose che siamo disponibili a coltivare nel tempo. Questa è l’unica ricerca che merita i nostri sforzi e che ci regala benessere e soddisfazione.
Cosa intendo per piccole cose? Tutto quello che ti passa per la testa. Un qualunque progetto artistico, professionale, personale e di vita da intraprendere per il semplice piacere di farlo e senza aspettative esagerate.
Per approfondire:
Creatività e felicità: il segreto delle piccole cose >
2. La ricerca di un metodo creativo
Per coltivare le piccole cose serve tempo. L’ho già detto più volte in questo blog e lo ripeto: no alla fretta. Al tempo che scorre dobbiamo però dare un senso e una direzione.
Sembra ovvio, eppure spesso viene attribuito un peso eccessivo all’estro e alla genialità. Come se bastasse l’illuminazione del momento per raggiungere un qualunque obiettivo. Non è così, inutile fantasticare.
La maggior parte dei creativi, dico “maggior parte” perché ci sarà pure qualche eccezione ma che non conosco, si affidano a una routine che li accompagna nel loro lavoro. Ogni giorno esercitano il loro pensiero e le loro abilità dandosi uno scopo, raggiungendo poi i risultati straordinari che tutti ammirano.
Può suonare paradossale, eppure la creatività cresce se diventa un’abitudine. Aiuta, e molto, avere un metodo da seguire. Da un lato riduce l’ansia che si prova mentre si crea qualcosa di nuovo, dall’altro permette di concentrare le energie seguendo un piano di azione. Non servono strategie complesse, vale sempre il caro e vecchio duro lavoro finalizzato a un obiettivo preciso.
Ognuno di noi ha un suo metodo, che si costruisce e si modifica nel tempo. Assomiglia a una ricetta che sperimentiamo fino a trovare il gusto che ci soddisfa.
Per approfondire:
Come creare e seguire un metodo creativo >
3. La curiosità (la ricerca)
Abbiamo visto quanto siano importanti le piccole cose e avere un metodo per coltivarle. Nella ricetta per la creatività non può poi mancare un terzo ingrediente fondamentale: la curiosità. Le piccole cose, infatti, vanno notate e poi osservate in tutti i loro aspetti. Occorre mettere in discussione quello che diamo per scontato e avvicinarci ai dettagli con stupore e mente aperta.
La curiosità è farsi domande e poi cercare risposte, senza accontentarsi di un unico punto di vista. In questo modo possiamo guardare a quello che ci circonda e trovare nuovi spunti per arricchire i nostri progetti e i nostri obiettivi. Allo stesso modo, possiamo guardare a quello che abbiamo vissuto nel passato ricavandone un senso che magari ci era sfuggito.
Oltre a essere il motore dell’apprendimento, una mente curiosa regala anche benessere psicofisico. Numerosi studi dimostrano come la curiosità sia determinante nel motivarci a raggiungere i nostri obiettivi e nel provare emozioni positive. E si torna quindi alla felicità di cui parlavo sopra.
Per approfondire:
Cos’è la curiosità e come svilupparla >
In conclusione: una ricetta per la creatività
Ricapitolando, dagli articoli che ho scritto nel 2019 ho scelto 3 ingredienti: felicità, metodo, curiosità.
La felicità arriva dalle piccole cose su cui investiamo tempo ed energie, per il semplice piacere di farlo e dando valore a quello che davvero ci fa crescere e stare bene. E serve metodo e disciplina perché il nostro impegno fiorisca in qualcosa di originale e creativo. La curiosità, infine, è il motore che ci spinge avanti un passo dopo l’altro, permettendoci di raccogliere nuovi spunti e seguire un sentiero creativo (metodo) senza irrigidirci troppo.
Dare valore alle piccole cose, organizzarle seguendo un obiettivo e fare (farsi) domande. Questa è la mia piccola ricetta per un nuovo anno più creativo, che ti auguro ricco di ispirazione e destinazioni da raggiungere.
Photo credit: ka_re.