L’emergenza Covid-19 ha colpito in profondità la nostra economia e le nostre abitudini, aprendo una crisi che é difficile stimare nei contorni e nella durata. E’ presto per comprenderne le conseguenze, tuttavia possiamo attrezzarci per superare le difficoltà che ci hanno investito e che ci aspettano.
A questo proposito, le startup rappresentano un modello di adattamento e di sviluppo che può essere uno spunto di riflessione non solo per il mondo aziendale. Il Coronavirus, infatti, non sta obbligando soltanto le imprese a innovarsi. Ognuno di noi è chiamato a reinventare sé stesso.
Premessa: i cinesi e il concetto di opportunità
Chissà quante volte ne avrai sentito parlare: in cinese la parola crisi (wēijī) contiene anche il concetto di opportunità. Non è così. Questa interpretazione è frutto di una erronea traduzione ad opera di linguisti poco esperti o, più semplicemente, dell’ennesima panzana tirata in discussione da guru e motivatori di mezza tacca.
A Pechino, Roma, New York e ovunque nel mondo la parola crisi evoca sempre qualcosa di negativo. E ci mancherebbe altro. Quello che invece si trova all’interno di wēijī è il significato che possiamo tradurre come “momento cruciale”. Ogni crisi rappresenta appunto uno spartiacque tra quello che è stato e quello che sarà. Come ogni cambiamento importante, apre scenari nuovi dove esistono anche delle opportunità da cogliere.
La pandemia che stiamo vivendo è una tragedia, su questo non si discute. D’altro canto, però, ha imposto al mondo intero un’accelerazione di alcuni processi che altrimenti avrebbero impiegato molto più tempo a maturare. Su tutti, l’impiego del digitale per ovviare alle chiusure forzate delle attività produttive.
Lo spirito delle startup in tempo di crisi
Una delle più grandi lezioni che possiamo imparare dalle startup è la capacità di propagarsi a partire da un’intuizione, come una scintilla che scocca nell’incertezza. Il segreto degli startupper è proprio cogliere un’opportunità di business e, partendo in piccolo, iniziare poi a costruirci attorno un prodotto o un servizio innovativo.
E’ interessante notare come spesso grandi aziende siano nate e si siano sviluppate in momenti difficili per l’economia. Alcun esempi: WhatsApp, Uber, Groupon, Instagram. Sono tutte ex startup avviate durante la grande recessione economica del biennio 2008-2010 causata dal crollo dei famigerati “mutui subprime”.
Il fenomeno non è così raro come potrebbe sembrare. Anche da un passato più lontano arrivano esempi di imprenditori che hanno saputo cavalcare i periodi bui. A metà degli anni Settanta del secolo scorso, ad esempio, una violenta crisi petrolifera piega le economie occidentali in una dura recessione. In quel periodo due giovani intraprendenti fondano in garage le loro rispettive aziende: Bill Gates con Microsoft (1975), Steve Jobs con Apple (1975-76). Facendo un salto ancora più lungo nel passato, Disney e HP sono nate durante gli anni della Grande Depressione (1929-1939).
L’innovazione di prodotti e processi, come l’aver colto prima di altri nuovi possibili mercati, sono tutti elementi che accomunano questi successi imprenditoriali a prescindere dall’epoca in cui sono avvenuti.
3 lezioni dalle startup
Una buona idea non basta. Questo concetto andrebbe ripetuto come un mantra quando si lancia una startup o un qualunque altro progetto creativo. Ognuno di noi ha buone idee, pochi però riescono a realizzare qualcosa di concreto. Troppe volte ci concentriamo su come avere l’idea giusta, tralasciando l’aspetto più faticoso e importante: eseguirla nel migliore dei modi.
Gli startupper di successo sono l’esempio perfetto di chi ha avuto ottime idee e poi le ha sapute trasformare in prodotti o servizi innovativi. Anche durante momenti di crisi importante. Non sempre, infatti, va tutto liscio. Il successo, di qualunque forma sia, non è un’autostrada ma un sentiero da fare a piedi. A volte si inciampa, ma è come si reagisce alle difficoltà e si superano i fallimenti che fa la differenza.
Ecco 3 lezioni che possiamo imparare dalle startup in tempo di crisi.
1. Restare focalizzati
Troppe cose, tutte insieme, combinano disastri. Il segreto di ogni successo, imprenditoriale o personale, è restare focalizzati su quello che conta davvero. Occorre mettere da parte il superfluo e concentrare le energie solo su quegli aspetti che ci permettono di fare un passo avanti. La logica che deve accompagnarci nel nostro percorso è piuttosto semplice: fare un passo alla volta. In tempo di crisi significa avere il coraggio di tagliare o ridurre quelle attività che disperdono le risorse che inevitabilmente sono diventate scarse. La capacità di riconoscere cosa è importante, dandosi una gerarchia di priorità, è quanto distingue le persone efficienti da chi è sempre indaffarato e combina poco.
Tornando al concetto di “spartiacque”, ogni crisi porta con sé un cambiamento. Serve anche il coraggio di ammettere a sé stessi che alcune cose non saranno più come prima e vanno ripensate in modo nuovo.
Ogni crisi, infine, si supera mantenendo una visione di medio lungo periodo. Tanto è fondamentale reagire subito, tanto è importante mettere a punto una strategia chiara per il futuro.
2. Restare disciplinati
Crisi e fallimenti possono essere superati solo mantenendo la calma e una disciplina ferrea. Il rischio, altrimenti, è perdersi nel famoso bicchiere d’acqua. Il tempo trascorso con le serrande chiuse, ad esempio, è una risorsa che può essere messa a frutto sviluppando nuove idee o competenze. Allo stesso modo, può rivelarsi l’occasione perfetta per ripensare il proprio business o le attività che ci vedevano coinvolti (e forse anche un po’ intrappolati) prima della pandemia.
Ora che il futuro sembra molto più incerto, la fetta di “chi ce la fa” è destinata ad assottigliarsi sempre di più. Già in tempi di economia stabile si stimava però che circa 2/3 delle startup fondate fossero destinate al fallimento. Nessuno quindi è immune dalle crisi e le capacità di adattarsi e reagire con efficacia sono da sempre abilità fondamentali per il successo di impresa.
3. Mettere al centro le persone
Che le persone siano importanti lo dicono tutti. Quanti però hanno davvero a cuore chi li circonda? Ecco, la risposta la conosci già.
Un altro mantra da ripetersi spesso è che da soli siamo ben poca cosa. In un’impresa che affronta una crisi questo è ancora più vero. Il modello dell’imprenditore duro e arraffone se è destinato a fallire in tempi normali, nelle avversità invece implode nel disastro del fuggi fuggi generale. Oltre a costruire un team di persone valide, che sappiano collaborare in armonia, è altrettanto importante entrare in empatia con loro e dimostrare una reale disponibilità all’ascolto.
I grandi pensatori creativi, come già detto in questo blog, hanno la straordinaria capacità di connettersi con le persone. Da qui ricavano sostegno alle loro idee, risorse per superare i fallimenti e spunti per comprendere le necessità del mondo che li circonda.
Attenzione, empatia non significa manipolazione. A nessuno piace essere sedotto e poi abbandonato, che siano clienti, fornitori o collaboratori. La fiducia è un patrimonio piuttosto veloce a volatilizzarsi se non siamo in grado di alimentarla, soprattutto nei momenti di difficoltà dove fa la differenza avere una rete di sostegno forte e affidabile.
In conclusione
La necessità è la madre delle invenzioni, dice un noto proverbio. Mio nonno in modo più spiccio avrebbe detto che la necessità aguzza l’ingegno. “Aguzzando” la nostra creatività possiamo superare questo periodo complesso. Un’emergenza, un bisogno o un problema da risolvere sono tutte rampe di lancio per nuove idee. Che non significa sottovalutare le conseguenze di una crisi profonda come può esserlo la pandemia che stiamo ancora vivendo. Credo infatti che l’ottimismo ottuso e la fiducia sproporzionata in chissà cosa ci salverà siano letali tanto quanto un virus.
Occorre però tenere sempre a mente che i limiti e le difficoltà sono un grande motore della creatività. Le startup lo dimostrano di continuo e dovremmo prenderne spunto nei nostri progetti, a patto di comprendere bene quale sia il problema che vogliamo risolvere e fissandoci degli obiettivi chiari. Restare focalizzati, lavorare con disciplina e mettere al centro le persone è quanto poi possiamo fare per dare forza alle nostre idee e superare questa crisi.
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